Il Disegno di legge Semplificazioni introduce una delle riforme più incisive degli ultimi decenni in materia successoria. Le modifiche riguardano in particolare gli articoli del Codice civile dedicati all’azione di riduzione e alla circolazione dei beni di provenienza donativa, interessando gli articoli 561, 562, 563, 2652 e 2690 c.c. Si tratta di un intervento che ridefinisce il rapporto tra tutela dei legittimari e sicurezza delle transazioni immobiliari.
Una trasformazione radicale: dal rischio di restituzione alla stabilità delle transazioni
Per decenni, l’azione di restituzione ha rappresentato il nodo critico della commerciabilità degli immobili donati. Il legittimario che non trovava soddisfazione nel patrimonio del donatario poteva rivolgersi contro il terzo acquirente e chiedere la restituzione del bene, anche a distanza di molti anni. Con la riforma, questo meccanismo viene superato: il bene non può più essere rivendicato, e al suo posto subentra un indennizzo monetario. La trascrizione della compravendita “cristallizza” la posizione dell’acquirente, ponendolo al riparo da azioni future.
Le ragioni del legislatore: certezza dei traffici e rilancio del mercato
Il DDL mira a rimuovere la storica insicurezza legata agli immobili provenienti da donazione, migliorandone la commerciabilità. Le difficoltà nel reperire mutui, la necessità di strumenti assicurativi dedicati e l’incertezza ventennale sulla restituzione hanno a lungo frenato il mercato. La riforma promette di restituire piena finanziabilità ai beni donati, agevolando trasferimenti, iscrizioni ipotecarie e la liquidità generale del settore immobiliare.
La nuova posizione dei legittimari: tutela sì, ma solo obbligatoria
Il legittimario mantiene un diritto a reintegrare la propria quota, ma solo in via obbligatoria: non può più ottenere il bene, ma esclusivamente un indennizzo dal donatario. Se quest’ultimo è insolvente, la tutela rischia di diventare solo teorica. L’unica eccezione riguarda i trasferimenti successivi a titolo gratuito, in cui il nuovo beneficiario risponde nei limiti del vantaggio ricevuto. Si apre così il dibattito sulla possibile attenuazione della tutela sostanziale della legittima.
Implicazioni per la pianificazione patrimoniale
La riforma modifica profondamente le strategie di pianificazione successoria. Le donazioni diventano uno strumento più sicuro per anticipare i passaggi generazionali. Sarà però necessario valutare attentamente la solidità patrimoniale del donatario e adottare strumenti integrativi per garantire equilibri tra coeredi, anche in considerazione delle nuove riflessioni sulla parità qualitativa nelle successioni.
Conclusione: un nuovo equilibrio tra equità successoria e sicurezza del mercato
Il DDL Semplificazioni segna un cambiamento profondo: la certezza della circolazione immobiliare viene privilegiata rispetto alla tradizionale sequela del bene. Il mercato immobiliare ne esce rafforzato, mentre la tutela del legittimario assume una forma diversa, più moderna ma anche più fragile. La sfida, per i professionisti, sarà accompagnare famiglie e imprese nella transizione verso questo nuovo equilibrio.